Ritorno a Endeavour OS

Sono tornato a Endeavour OS, piuttosto entusiasticamente. Ho scelto, come sempre, il flavour GNOME, che grazie alla sublime architettura Arch-based è perfettamente aggiornato.

Tuttavia, come sempre, ho optato per una personalizzazione del desktop a base di estetiche personali. Mi piace aver individuato questo wallpaper, che mi ricorda certe illustrazioni pop della metà anni Ottanta.

Credo che questa configurazione possa essere considerata un mio standard.

Merlino, Berio e l’Intelligenza Artificiale

Questo che vedete ovviamente non è Merlino, il mio soriano. Tuttavia vi posso assicurare che questa immagine generata dall’intelligenza artificiale — nello specifico l’ultimo protocollo propostomi da Google Gemini — riproduce in modo sconcertante l’espressione reale del mio gatto. I colori sono leggermente diversi (Merlino è decisamente più grigio, e gli occhi sono verdi, non ambrati), ma io non avevo dato alcuna indicazione cromatica, quindi è chiaro che l’elaboratore algoritmico ha proposto una sorta di media pesata dei colori dei gatti soriani, producendo l’immagine che vedete.

Merlino, la versione reale…

Ora, io sono e continuo ad essere fortemente scettico rispetto all’idea che l’intelligenza artificiale possa dare risultati in campo artistico in senso stretto. Chi pensa che l’arte possa essere creata da un computer, banalmente, non sa cosa sia l’arte, e non conosce neppure la teoria economica della scarsità, secondo la quale è evidente che un oggetto unico non può essere per definizione creato da meccanismi di rimescolamento automatizzato di percezioni “medie”, che (anche in questo caso, per definizione) non sono e non possono essere artistiche.

Tuttavia è anche vero che molta arte autentica e difendibile come tale è stata, nella storia recente, tranquillamente mediata dal mezzo informatico, inteso non già come frullatore capace solo di mescolare ingredienti eterogenei per ottenere un’opera definibile come finita e completa, ma come strumento in grado di ottenere determinati risultati, a loro volta spendibili nel classico processo di creazione, composizione ed elaborazione artistica.

Cosa potrebbe accadere, per esempio, se io utilizzassi lo strumento di cui sopra per mettere in difficoltà lo stesso algoritmo, forzandolo per dirottare la sua attenzione cibernetica in luoghi inediti, scomodi, sdrucciolevoli e ambigui?

Ho provato a chiedere a Gemini di illustrarmi, attraverso un quadro astratto, le sensazioni derivanti dall’ascolto di un brano come Bewegung, composto nei primi anni Settanta dal compositore italiano Luciano Berio. Il risultato è stato questo, e a mio avviso è molto, molto interessante.

Ora, intendiamoci, io non so se questa reazione dell’algoritmo sia legata a istruzioni standard, che andrebbero a produrre circa lo stesso risultato per qualsiasi richiesta di astrazione. Tuttavia, il quadro esiste, ed esiste nella sua secondo me innegabile capacità di suscitare domande.

Sguardi Generazionali e Hacking

Su Amazon Prime ci siamo visti Wargames (1983). Film interessante, che ha la bellezza di quarant’anni esatti e parla di argomenti ancora attuali. A proposito di attacchi hacker, credo sappiate che mi occupo professionalmente anche di questo. Dai uno sguardo alla nostra CALL TO ACTION! A me piace molto. Sintetica, semplice, diretta, un po’ old style come piace a noi della Generation X.

A proposito di cose generazionali, il mio amico Marco Crotta, noto guru della cryptosfera, ha espresso un’opinione molto interessante su questa pellicola.

Cyberpunk Me

Il mio vetusto Compaq Presario quindicenne, rimesso a nuovo con Bodhi Linux.

Una delle cose che più adoro fare è rimettere a nuovo cose vecchie. Tra queste, come ovvio, i computer, con specifico riferimento ai più antichi laptop. A ben vedere, non mi piaceva molto l’idea di usare Bodhi Linux, distribuzione che ho sempre ritenuto poco rifinita. Però il mio Compaq è un 32 bit, architettura ormai completamente dimenticata dal mercato del software, e gioco forza dovevo optare per un sistema che la prevedesse ancora.

Ebbene, debbo dire che il risultato è al di sopra delle aspettative.