Lars in Space

Avevo già parlato del romanzo Spirito di Napa Tei, di Lars Schlichting, da poco pubblicato nella leggendaria collana Urania. A distanza di svariati giorni dall’uscita, e dopo svariate sessioni di lettura appassionata, mi piace citare questa interessantissima intervista all’autore andata in onda il 24 luglio nei palinsesti della televisione svizzera italiana. Più che una semplice intervista, si direbbe un vero e proprio promo-video del libro, con effetti cromatici degni della più azzeccata istallazione multimediale. Complimenti alle maestranze elvetiche.

Dettaglio degno di nota: c’è anche il relativo metaverso.

Cyberpunk Me

Il mio vetusto Compaq Presario quindicenne, rimesso a nuovo con Bodhi Linux.

Una delle cose che più adoro fare è rimettere a nuovo cose vecchie. Tra queste, come ovvio, i computer, con specifico riferimento ai più antichi laptop. A ben vedere, non mi piaceva molto l’idea di usare Bodhi Linux, distribuzione che ho sempre ritenuto poco rifinita. Però il mio Compaq è un 32 bit, architettura ormai completamente dimenticata dal mercato del software, e gioco forza dovevo optare per un sistema che la prevedesse ancora.

Ebbene, debbo dire che il risultato è al di sopra delle aspettative.

Intervista a Story Time

Per il BVC vengo intervistato dalla bella radio web Story Time. Si parla di Satoshi Nakamoto e del bel suo protocollo che tutti noi oggi usiamo come digital gold.

Oro digitale, aziende nate in bar, metafore su centralizzazione e decentralizzazione, convenienze, inflazione e deflazione, idee, contatti, servizi diretti e indiretti, simpatia and much much more.

Per contatti diretti: albertin@tuta.io

Buon ascolto… (Best audio…)

Dai Vostri Inviati al Web3 Digital Summit

Il Bitcoin Veneto Center ha recentemente partecipato al Web3DS, bella manifestazione fieristica su “blockchain, DeFi, NFT e dintorni” svoltasi a Verona (Valpolicella) dal 15 al 17 aprile 2023. Ci siamo divertiti e abbiamo fatto tanto, tanto, tantissimo networking.

Che dire! Bellissima e stimolante manifestazione, che conferma in pieno la necessità di fare rete soprattutto considerando le esigenze del territorio. Quindi, ecco il nostro fiammante volantino fronte e retro, che debbo dire ha fatto furori!

Usi Creativi delle Storie (in Signal)

Nel mondo degli instant messenger, dopo WhatsApp e Telegram, il primo nome che poteva venirmi in mente è certamente Signal, la cui diffusione è purtroppo inversamente proporzionale al grande valore in tema di sicurezza e privacy.

A distanza di qualche tempo l’ho ripreso in mano, e ho visto che hanno inserito anche le storie. Quelle stesse, frivole ed effimere storie che dallo storico Snapchat che le ha coniate hanno conquistato tutti: Facebook, Instagram, lo stesso WhatsApp, e ora appunto Signal.

Da qui una domanda. Visto che Signal è un’applicazione (passatemi il termine) seria, è possibile usare in modo serio anche lo “strumento” delle storie?

Innanzitutto, cosa sono le storie? Banalmente, sono contenuti multimediali costituiti da vari remix di testo, immagini, suoni e video, che compaiono nelle nostre bacheche, e risultano a disposizione del pubblico col quale abbiamo deciso di condividerle per sole 24 ore. Questo specifico aspetto costituisce la loro caratteristica precipua: sono messaggi che definitiva si autodistruggono, come le comunicazioni segrete, ma in un tempo abbastanza congruo alla loro fruizione da parte di un pubblico potenzialmente vasto.

Ma a cosa servono le storie?

Qui le cose si fanno leggermente più complicate. Le storie, a rigore, dovrebbero essere dei contenuti in linea con la natura fortemente transeunte del web, specie rappresentato dal microblogging in genere. Non è infatti difficile convincersi del fatto che un banale post di twitter, a differenza di quanto accade nei blog classici e a maggior ragione nei siti statici, ben difficilmente sarà rivisto e ripreso a distanza di tempo.

Quindi, in sostanza, le storie — lasciando da parte la possibilità manuale di scaricarle e conservarle — sono contenuti che pretendono dal pubblico un’attenzione forte, ma momentanea. (E io aggiungo: Sarà poi il pubblico stesso a ricordare questo o quello a seconda dell’importanza…)

Sulla scorta di questa idea di fondo, a cosa possono servire le storie, nello specifico quelle (veramente ben fatte) coniabili con Signal?

Imponendolo come standard per la comunicazione tra colleghi, secondo me le storie possono essere un ottimo strumento di sincronizzazione e condivisione, mediato dalla necessità di dedicare una certa attenzione al team stesso.

Sulla base di questa intuizione di base, le applicazioni possono essere infinite.

New Old Ubuntu!

Lo stile di Ubuntu Unity, nuovo nato “retrospettivo” nella famiglia Ubuntu.

Il nostalgismo ha senso? Ha senso, cioè, porsi esteticamente e funzionalmente la questione della validità o meno dell’evoluzione tecnologica?

Secondo me sì, e là fuori ci sono centinaia di persone che mi daranno ragione, anche dal punto di vista professionale. Tanto per fare qualche esempio, risulta noto a qualsiasi informatico quanto i computer di un tempo, certamente meno dotati a livello di RAM, fossero per molti versi più veloci e reattivi di tanti macchinari attuali, e la maggior parte dei musicisti e tecnici del suono sa benissimo che l’analogico, in musica, tende ad essere migliore del digitale.

In questo periodo sto usando Ubuntu Unity, una versione particolare del noto sistema operativo, che riprende in mano l’abbandonato progetto della famosa barra laterale alternativa a quella di GNOME, che a suo tempo spaccò letteralmente in due l’utenza tra favorevoli e contrari.

Personalmente non mi sono mai schierato. All’epoca l’innovazione in questione non mi parve né particolarmente rivoluzionaria, né fastidiosa, tanto che continuai a utilizzare la versione ammiraglia senza alcun problema.

A tutt’oggi continuo a usare Ubuntu Standard (GNOME), ma mi incuriosiva provare questa versione “revival”, che ho trovato veramente stimolante, soprattutto dal punto di vista estetico.

Provatela anche voi.

No Longform & Cyberpunk Oldie

Ho coniato una nuova sigla, NOLONGFORM, per caratterizzare la mia “idea manifesto” per il mio, chiamiamolo, blogging style. Si potrebbe anche optare per una versione ulteriormente abbreviata in NOLOFO, che già mi piace ancora di più.

Sto scrivendo questa cosa con un mio vecchissimo laptop targato Compaq, ormai ridotto a una sorta di reperto cyberpunk. A parte l’architettura a 32 bit, ormai in totale disuso, lo strumento è letteralmente un rattoppo: batteria inesistente, funzionamento in presa diretta con caricatore rigorosamente non originale, adesivi ovunque, tastiera unta e bisunta (ma ancora fantasticamente comoda), nonché hard disk disintegrato (che non so come faccia a funzionare, peraltro piuttosto bene) e ventola sempre in tiro.

Però continua a piacermi. Si tratta di uno di quei computer che nostalgicamente mima la velocità di un tempo, non supportata da chissà che prerogative hardware. Il sistema operativo è un’antica versione di Ubuntu MATE, ovviamente priva di qualsiasi supporto.

Ecco un esempio di NOLOFO post.

Al Lavoro su Blockchain Domain

Stamattina ho iniziato, direi finalmente, ad annotare in una modalità rigorosamente cartacea e, come dire, da studente coreano o affine, le mie monografie d’uso del Web2 e del Web3. In questo caso ho visto bene di definire il mio account “blockchain” in Unstoppable Domains.

ud.me/filippoalbertin.blockchain

Se volete contattarmi utilizzando questa tecnologia e questo specifico mio dominio, è molto semplice. Scrivetemi una mail al mio nuovo indirizzo UD-based.

filippoalbertin.blockchain@ud.me

Nasce il Non Fungible Post

L’idea di una prassi targata NFP (Non Fungible Posting), annotata stamane nel mio Mastodon. Interessante. Si parla della scrittura nel web (ossia, nel Web3) come di una potenziale modalità aumentata, che consenta non solo di leggere, ma anche di collezionare in uno spazio privato. (Come ovvio, o come spero ovvio, c’è di mezzo la blockchain.)

Un calligramma digitale. Omaggio indiretto a Brion Gysin.

Tutto questo ha a che fare con l’idea determinante di composizione. Laddove l’intelligenza artificiale svolge ormai tutto al tuo posto, c’è poco da fare: l’arte vera più che mai sorge dalla capacità di comporre in sequenze spaziotemporali sensate.

Lungo una serie abbastanza corposa e apprezzata di NFT collezionabili snocciolati nella mia pagina Cent ho cercato di fare esattamente questo, anche se la dotazione fattuale di ispirazioni non mi ha permesso di sfruttare la tecnica fino in fondo, o almeno come vorrei. Ma sono comunque soddisfatto. Ho una marea di collezionisti che possiedono volontariamente quello che scrivo e associo “compositivamente” a immagini, video e altre espressioni multimediali.

Su questi concetti dovrò necessariamente tornare…

NFTs & Tea

Credo che si noti. Sto dedicando vari articoli al mondo degli NFT. Solo ieri licenziavo queste tre minuscole dediche a un grande compositore americano (qui poco conosciuto). Oggi esprimo un parere più generale sulla “forma tokenizzata non fungibile” nel mio nuovissimo blog su Listed. (Peraltro, ottima piattaforma, provatela.)

NFT e Valore | via Filippo Albertin Listed Blog

Oggi a Vicenza piove. Tipica giornata autunnale di pianura. Credo mi preparerò un buon tè nero con biscotti…